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venerdì 25 maggio 2007

Problemi tecnici!!!!!

Non so perchè ma non carica le altre foto.... ci riproverò un'altro giorno!!!!!

Roma: Villa Borghese e Piazza del popolo


Sono passate ben 2 settimane dal mio week-end a Roma e finora non ho trovato il tempo di mettere le foto di quei due giorni bellissimi!!!! Mi sono letteralmente innamorata di Roma!!!Ogni volta che ci torno la trovo sempre più bella. Non sto qui ad annoiarvi con il racconto di tutto quello che io e il mio amore abbiamo fatto e visto; mi limito a postare qualche foto e a dire che mi sono divertita tantissimo.Non vedo l'ora di tornarci!!!!!








Fatevi una cultura

ABBECEDARIO - Espressione di sollievo di chi si è accorto che c'è anche Dario
ADDENDO - Urlo della folla quando a Nairobi stai per pestare una merda
ALUNNO - Esclamazione sfuggita a Papa Leone all'apparire di Attila
APPENDICITE - Attaccapanni per scimmie
ASSILLO - Scuola materna sarda
AUTOCLAVE - Armi automatiche dell'età della pietra
BALESTRA - Sala ginnica per gente di colore
BASILICA - Chiesa aromatica
BIGODINO - Doppio orgasmo
BUCANEVE - Precisa pisciata maschile invernale
CALABRONE - Grosso abitante di Cosenza
CALAMARI - Molluschi responsabili della bassa marea
CAPPUCCETTO ROSSO - Profilattico sovietico
CATALESSI - Catalani condannati alla pentola a pressione
CERBOTTANA - Cervo femmina d i facili costumi
CERVINO - Domanda dei clienti all'oste romano
CIAMBELLANO - Colui/colei che ha il più bel buco di culo del reame
CONCLAVE - Riunione di cardinali violenti e trogloditi
CONTORSIONISTA - Ebreo arrotolato
COREOGRAFO - Studioso delle mappe della Corea
CUCULO - Gay balbuziente
CURRICULUM - Gara di finocchi ai tempi dell'antica Roma
DISSENTERIA - Attitudine a dir sempre di no
DOPING - Pratica anglosassone del rimandare a più tardi
ECCEDENTE - Frase di un dentista latino dopo un'estrazione
ELETTROPOMPA - Novità bolognese a luci rosse
EMPORIO - Fratello di Giorgio Armani
EQUIDISTANTI - Cavalli in lontananza
EQUINOZIO (1) - Zio del cavallo
EQUINOZIO (2) - Cavallo che non lavora
EUFRATE - Monaco mesopotamico
FAHRENHEIT - Tirar tardi la notte
FANTASMA - Malattia dell'apparato respiratorio che colpisce i forti consumatori di aranciata FOCACCIA - Foca estremamente malvagia
FONETICA - Disciplina che regola il comportamento degli asciugacapelli
GAIEZZA - Gioia omosessuale
GESTAZIONE - Gravidanza di moglie di ferroviere
GIULIVA - Slogan di chi e vessato dall'Imposta sul Valore Aggiunto
INCUBATRICE - Macchina fabbricatrice di sogni terribili
LATITANTI - Poligoni con molte, moltissime facce
LORD - Signore inglese molto sporco
MARRON GLACÉS - Testicoli sotto zero
MELODIA - Preghiera di una vergine
MESSA IN PIEGA - Funzione religiosa eseguita da un prete in curva
NEOLAUREATO - Punto nero della pelle che ha fatto l'università
OBIETTORE - Ottico fabbricante di obiettivi che se è particolarmente serio viene chiamato "obiettore di coscienza"
OPOSSUM - Marsupiale americano possibilista
PARTITI - Movimenti politici che nonostante il nome sono ancora qui
PIUMONE - Richieste di sporcaccioni veneti mai sazi di sesso
PREVENIRE - Soffrire di eiaculazione precoce
RAZZISMO - Scienza che studia i propulsori a reazione
RAZZISTA - Fabbricatore di missili
REDUCE - Sovrano con tendenze di estrema destra
RIMEMBRARE - L'atto di rimettere al suo posto il "coso" a chi e stato evirato (vocabolo coniato da J.W. Bobbitt)
SALADINO - Biscotto salato con il raffreddore
SALAME - Tipo di figura che il maiale non vorrebbe mai fare
SALMONE - Cadavere di obeso
SANCULOTTO - Patrono degli omosessuali
SBRONZI - Ubriachi di Riace
SCIMUNITO - Attrezzato per gli sport invernali
SCORFANO - Pesce che ha perduto i genitori
SOMMARIO - Indicativo presente del verbo "essere Mario"
SPAVENTO - Società per azioni eolica
STRAFOTTENTE - Dicesi di persona di grandi qualità amatorie
TACCHINO - Parte della scarpina
TELEPATIA - Malattia che colpisce chi guarda troppo la TV
TEMPOREGGIARE - Scoreggiare andando a tempo (tipico di musicisti poco educati)TONNELLATA - Marmellata di tonno
TROIKA - Donna russa di facili costumi
UGELLO - Volgarismo in gergo negro per "pene"
VIBRATORI - Macchina per vibromassaggio bovino
VIGILIA - Donna vigile urbano
ZONA DISCO - Parcheggio per gli UFO

martedì 22 maggio 2007

Amarcord: Mulino Bianco (V.M. 22 anni)


Sono cresciuta a pane e prodotti Mulino Bianco. E quando dico prodotti Mulino Bianco intendo dalle sofisticate Macine, ai briosi tarallucci ,dai teneri pandistelle ai bucolici Galletti.


Ricordo con intensa nostalgia le risse continue con mio fratello per accaparrarci la sorpresa che il Sig. Mulino Bianco in Barilla, personalmente, metteva premurosamente in ogni confezione, arrivando anche a sfidarci in una battaglia di tiro con pigne al fine di detenere il gioco delle pulci e le gommine. E i punti che ci consentivano, saccottino dopo saccottino, di avvicinarci all'ambito trofeo vuoi della casetta del Mulino, vuoi della dodecafonica Mulino-Radio, vuoi dello scientifico Mulino di nientepopòdimeno che Archimede

E che puntualmente ci venivano rapinati da mia madre per avere in omaggio la Brocca o l'indispensabile Portagrissini con lo stemma della rondine ( oggi portapenne senza tappi).
Una serie di affronti che narravano, in tutta la loro irruenza, emblematicamente l'eterna problematica del gap generazionale.
Ma la mia stima e affezione sempiterna alla Famiglia Barilla sono dovute ad altro. Alla palpitante saga pubblicitaria di Clementina ed il Piccolo Mugnaio Bianco ( all'anagrafe Beppe Bianchi). Di cui abbiamo
le seguenti diapositive ---------------------- ( Foto1 Piccolo Mugnaio) (Foto 2 Clementina)


Una storia d'amore più strappalacrime di quella tra Romeo e Giulietta, più platonica di quella tra Dante e Beatrice, più open-ending di quella tra Paperino e Paperina. Una storia fatta di passione vera ( mia: per le calze a righe di Lei), di avventure pericolose ( Lui rischiava di essere schiacciato dal buon 45 del mocassino di Lei, esattamente ogni volta) di dolci momenti ( quelli in cui la Clementina si sbafava le merendine, con grande cupidigia, direi).
La storia, in breve: Lui, il Piccolo Mugnaio, senza un vero nome e cognome, alto come uno gnomo, che gnomo non era perché carente del classico cappellino a punta, vestito da pizzaiolo, ma sforna-merendine di professione, coinvolto da una passione carnale per l'unica donna della zona ( avete mai visto intorno al Mulino altre abitazione nel raggio di 100 miglia?no.), decide di conquistarla prendendola per la gola e sfornando ogni volta una nuova fantasiosa merendina, nella speranza che Lei lo noti e si conceda, almeno per una pomiciata. Lei, un'agreste fanciulla bionda, statuaria, burrosa come Valeria Marini, ma vestita come Pippi Calzelunghe, riceve una merendina diversa ogni giorno da un ammiratore che Lei crede lontano, ma che, in realtà, causa delle dimensioni mignon, rischia di addentare ogni volta tra una farcitura e l'altra del Tegolino.
La storia non ha mia avuto un epilogo perché i Produttori decisero immotivatamente di sostituirli con la famiglia Mulino B. in carne e ossa che noi tutti conosciamo. Ché, forse il Piccolo Mugnaio aveva richiesto una esosa triplicazione del cachet iniziale? Forse, il Moige temeva che certe scene in cui la Clementina si scagliava voluttuosamente verso la merendina fossero di cattivo esempio per i minori?
Comunque fosse stato, abbiamo saputo da fonte certa, che attualemente Clementina, come spesso accade al venir meno della notorietà troppo velocemente acquisita, fa la vita all'angolo di una tangenziale di Roma, ma rischia di essere nel cast del prossimo Reality Vip per tentare la riabilitazione, mentre per fortuna il Piccolo Mugnaio, dimessi i panni da star è tornato quel ragazzo umile di un tempo e, profitteroles dopo profitteroles, ha ingranato con l'attività di pasticcere e ha investito ingrandendo l'attività, tra l'altro creando posti di lavoro e smuovendo l'economia stagnante del Villaggio del Mulino. Insomma, il ragazzo ha svoltato. In più, per gli amanti delle cronache rosa, si sappia che da qualche mese è convolato in giuste nozze (riparatrici secondo le malelingue) con la seducente Puffetta.
Il matrimonio, infatti, è stato recentemente allietato dalla nascita di un delizioso PuffMugnaio di colore blu cobalto, di cui, però, come sostengono i beninformati, pare che la paternità non sia troppo certa.
Si sa, Puffetta, proprio una Santa non è mai stata.

Ho visto le puntate della dolce Candy Candy credendo, per anni, che alla fine oltre nel finale, la protagonista, oltre ad incarnare un esempio di malasanità senza precedenti ottenendo di praticare il tirocinio da infermiera fin dal primo giorno di frequentazione di scuola, convolasse in giuste nozze con Terence.

Ma in realtà nella puntata finale l’epilogo lascia diversi dubbi:non si rinvenivano tracce né del banchetto nuziale, né delle bomboniere. Questo mi aveva insospettito parecchio così, dopo approfondite ricerche, vengo a sapere che il finale originale del cartone è praticamente una roba da Woody Allen e Soon-Yi: Candy si sposerà con lo zio adottivo, che si scopre essere uno e trino, ovvero Albert il vagabondo, nonché il Principe della collina, nonché lo zio dei tre fratelli Anthony, Stear e Archie.

Anche se, il sospetto che lo stesso sia padre dei tre, più che semplice zio, è forte, in quanto non si è mai visto un nipote ( nel caso il fu Anthony) essere fotocopia tanto identica allo zio, a meno che la clonazione della pecora Dolly non sia stata preceduta da altri esperimenti all’epoca dei fatti.

A parte questo finale occultato, sul cartone avrei ulteriori appunti da fare:

- All’orfanotrofio “Casa di Pony”i processi per le adozioni hanno un iter particolarmente accelerato: le cose sono due, o esisteva già la pratica dell’autocertificazione o l’istituto nascondeva un traffico illecito di organi di bimbi orfani;

- Il fatto che ai funerali cui partecipa ( da Anthony in avanti avrebbe tranquillamente potuto intitolarsi "4 Funerali e neanche mezza Cresima") Candy continui a portar le simpatiche codine, ma apponendovi idonei fiocchi neri lo trovo più kitch dei Camperos bianchi che lei e le colleghe infermiere indossano negli ospedali, al posto degli zoccoletti bianchi della Dr Scholl’s;

- Nel Collegio di Londra le suore che lo dirigono danno sfoggio di metodi educativi così avanzati che avessi un figlio piuttosto lo spedirei all’asilo di Rignano; mi hanno anche fatto rivalutare la Cepu;

- I personaggi da cui Candy è meno benvoluta come il fratello adottivo Neal, la zia Elroy e Suor Grey, hanno un minimo comune denominatore: lo stesso colore della pelle rossastro a mo' di Toro Seduto: o è un caso o gli autori avevano qualcosa contro la tribù dei Sioux;


- Le efelidi di Candy sono disegnate tramite una serie di linee che attraversano il suo naso, quindi Terence più che "signorina tutta lentiggini" avrebbe dovuto chiamarla "signorina tutta righe orizzontali";


- Candy durante tutta la serie fa sfoggio di avere dimestichezza nell’arte di arrampicarsi tra i rami, soprattutto approdando da un albero all’altro tramite le liane, come una moderna Jane. La domanda è: Da dove arrivavano tutte quelle liane tropicali nel bel mezzo del parco del Collegio di Londra, in mezzo a una flora approssimativamente fatta di pioppi e faggi?

A parte questi velati appunti, mi sento di rilevare un'importante e positiva caratteristica del cartone: è uno dei rarissimi esempi in cui i personaggi dispongono di un guardaroba, per quanto discutibile, ma almeno variegato, evitando di arrivare a tagliare il traguardo della 100esima puntata e del 30esimo compleanno con la stessa mise sfoggiata dal sesto anno d'età in avanti.





( to be continued...)

domenica 13 maggio 2007

Chanel!?


Poi dice che uno lo prende sempre in giro....ma capite bene che uno non può chiamare sua figlia Chanel Totti. No. Spero che appena si metta a gattonare gli rompa tutto ciò che trova a portata di mano in segno di protesta .

E poi al massimo dopo Christian ci voleva Dior... non Chanel!!!!!

sabato 12 maggio 2007

Buoni e cattivi

Il buono è infido, traditore, nasconde sempre qualcosa. Il buono millanta, illude, mistifica, suvvia, siamo seri, mica può essere davvero buono. Al limite, se è davvero bravo, può fingere di esserlo. Il cattivo è limpido, trasparente, sincero. Il cattivo non ha bisogno di dichiararsi tale, si vede che lo è, gli basta essere se stesso. Non mente, non inganna, non si traveste, non ha bisogno di convincerti. Il buono invece, il buono no. Lui ci tiene, che si dica che è buono. Vuole che si noti, si sottolinei, e ci si accerti della sua assoluta bontà. Vuole così fortemente essere considerato buono che pretende si percepisca in ogni suo gesto, ogni sua azione, la sua smisurata e disinteressata bontà. È questo a tradirlo, a far nascere il sospetto che sia cattivo, peggio del cattivo stesso. La sua smania. Questo portare continue prove della sua bontà, quel suo fastidioso mettersi in mostra. Il cattivo è sincero, ama la verità, fa cose cattive, azioni cattive, e tutto alla luce del sole. Magari trama nell’ombra, certo, è vero, ma non si maschera, non si nasconde, quando agisce è indiscutibilmente cattivo. Il buono no, il buono mente. Non può non mentire, andiamo, non sarà buono sul serio. Davanti ad un cattivo non ti capita mai di chiederti se sia davvero così cattivo. Lo è, lo sai già, il cattivo è sincero. Sei così certa e sicura della sua malvagità che spesso ti viene la voglia di metterci le mani, tentare la strada del ravvedimento, farlo diventare buono. Perché se un buono, prima, è stato cattivo, allora sì che ci puoi credere, alla sua bontà. Invece, quando hai davanti un buono, ecco che i dubbi salgono prepotenti e ti assillano: sarà veramente buono? Cosa nasconde, perché vuole aiutarmi, come stanno realmente le cose? Il buono è infido, il buono ti può solo deludere, dal buono non aspetti altro che la mossa fatale, il gesto rivelatore, per poter dire ecco, lo vedi, non sei altro che un cattivo che si finge buono. Il cattivo invece, di lui sì che ci si può fidare. Il cattivo è cattivo. E basta. Al cattivo basta un gesto, per diventare improvvisamente un buono. Al buono basta un piccolo errore, per far crollare tutto.

Avril Lavigne ha cantato "Girlfriend" in svariate lingue tra le quali l'italiano. E' una cosa che non si può capire, se non la si ascolta personalmente...

Ehi ehi ehi ehi, sarou la tui racozza / ehi ehi yu yu trovo una nuovo (?) / ehi
ehi ehi so che ti piacciuooo / ehi ehi yu yu non è un segreito / ehi ehi ehi
sarò la tua racozzaaa

Maledetti, hanno tradotto solo il ritornello. Non ho la forza di ascoltare le altre versioni