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martedì 22 maggio 2007

Amarcord: Mulino Bianco (V.M. 22 anni)


Sono cresciuta a pane e prodotti Mulino Bianco. E quando dico prodotti Mulino Bianco intendo dalle sofisticate Macine, ai briosi tarallucci ,dai teneri pandistelle ai bucolici Galletti.


Ricordo con intensa nostalgia le risse continue con mio fratello per accaparrarci la sorpresa che il Sig. Mulino Bianco in Barilla, personalmente, metteva premurosamente in ogni confezione, arrivando anche a sfidarci in una battaglia di tiro con pigne al fine di detenere il gioco delle pulci e le gommine. E i punti che ci consentivano, saccottino dopo saccottino, di avvicinarci all'ambito trofeo vuoi della casetta del Mulino, vuoi della dodecafonica Mulino-Radio, vuoi dello scientifico Mulino di nientepopòdimeno che Archimede

E che puntualmente ci venivano rapinati da mia madre per avere in omaggio la Brocca o l'indispensabile Portagrissini con lo stemma della rondine ( oggi portapenne senza tappi).
Una serie di affronti che narravano, in tutta la loro irruenza, emblematicamente l'eterna problematica del gap generazionale.
Ma la mia stima e affezione sempiterna alla Famiglia Barilla sono dovute ad altro. Alla palpitante saga pubblicitaria di Clementina ed il Piccolo Mugnaio Bianco ( all'anagrafe Beppe Bianchi). Di cui abbiamo
le seguenti diapositive ---------------------- ( Foto1 Piccolo Mugnaio) (Foto 2 Clementina)


Una storia d'amore più strappalacrime di quella tra Romeo e Giulietta, più platonica di quella tra Dante e Beatrice, più open-ending di quella tra Paperino e Paperina. Una storia fatta di passione vera ( mia: per le calze a righe di Lei), di avventure pericolose ( Lui rischiava di essere schiacciato dal buon 45 del mocassino di Lei, esattamente ogni volta) di dolci momenti ( quelli in cui la Clementina si sbafava le merendine, con grande cupidigia, direi).
La storia, in breve: Lui, il Piccolo Mugnaio, senza un vero nome e cognome, alto come uno gnomo, che gnomo non era perché carente del classico cappellino a punta, vestito da pizzaiolo, ma sforna-merendine di professione, coinvolto da una passione carnale per l'unica donna della zona ( avete mai visto intorno al Mulino altre abitazione nel raggio di 100 miglia?no.), decide di conquistarla prendendola per la gola e sfornando ogni volta una nuova fantasiosa merendina, nella speranza che Lei lo noti e si conceda, almeno per una pomiciata. Lei, un'agreste fanciulla bionda, statuaria, burrosa come Valeria Marini, ma vestita come Pippi Calzelunghe, riceve una merendina diversa ogni giorno da un ammiratore che Lei crede lontano, ma che, in realtà, causa delle dimensioni mignon, rischia di addentare ogni volta tra una farcitura e l'altra del Tegolino.
La storia non ha mia avuto un epilogo perché i Produttori decisero immotivatamente di sostituirli con la famiglia Mulino B. in carne e ossa che noi tutti conosciamo. Ché, forse il Piccolo Mugnaio aveva richiesto una esosa triplicazione del cachet iniziale? Forse, il Moige temeva che certe scene in cui la Clementina si scagliava voluttuosamente verso la merendina fossero di cattivo esempio per i minori?
Comunque fosse stato, abbiamo saputo da fonte certa, che attualemente Clementina, come spesso accade al venir meno della notorietà troppo velocemente acquisita, fa la vita all'angolo di una tangenziale di Roma, ma rischia di essere nel cast del prossimo Reality Vip per tentare la riabilitazione, mentre per fortuna il Piccolo Mugnaio, dimessi i panni da star è tornato quel ragazzo umile di un tempo e, profitteroles dopo profitteroles, ha ingranato con l'attività di pasticcere e ha investito ingrandendo l'attività, tra l'altro creando posti di lavoro e smuovendo l'economia stagnante del Villaggio del Mulino. Insomma, il ragazzo ha svoltato. In più, per gli amanti delle cronache rosa, si sappia che da qualche mese è convolato in giuste nozze (riparatrici secondo le malelingue) con la seducente Puffetta.
Il matrimonio, infatti, è stato recentemente allietato dalla nascita di un delizioso PuffMugnaio di colore blu cobalto, di cui, però, come sostengono i beninformati, pare che la paternità non sia troppo certa.
Si sa, Puffetta, proprio una Santa non è mai stata.

1 commento:

Redazione ha detto...

Quanto ci mancano Calimero, Kitty etc etc...che bei ricordi!